La patata Piatlina e la patata Ciarda

La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria dell’America Latina (Perù, Cile, Bolivia,Messico Cile) e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo (1570). Nel cuneese, dove viene chiamata patata in pianura e bodi o tartiffles in montagna, sembra sia stata coltivata verso il 1650 per la prima volta in montagna,al solo scopo dell’alimentazione animale. Poi per la mancanza di viveri e per le carestie dovuta alle guerre fu utilizzata per l’alimentazione umana.

Le prime patate coltivate in Valle Grana e nelle valli circostanti erano conosciute genericamente come bianche e rosse (fine 1700). Qualche anno dopo si aggiunsero le gialle (1817). Le varietà coltivate sulle nostre montagne che si ricordano ancora in una pubblicazione del dott. Bagnis Giuseppe, edita dall’ATEC di Cuneo, riferita all’anno 1964, erano: la Gialla o quarantina di Entracque, la Quarantina nera, la Nera di Neirassa, la Sette settimane, la Bionda o patata di Aradolo, la Piattellina, la patata del burro.

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La patata Piatlina è una antica varietà di patata locale, un tempo ampiamente coltivata sui nostri monti. Poi l’arrivo di nuove cultivar più produttive e la sua contemporanea degenerazione causata da virus dovuta alla autoriproduzione aziendale del suo “seme” ha fatto si che scomparisse quasi del tutto. E’ di forma tondeggiante-piatta, ha la buccia sottile e color caffellatte, le gemme (occhi) sono affossate e la loro base ha una colorazione rosa tenue, la polpa è bianca come la neve, compatta, croccante, dal gusto ineguagliabile. E’ ottima bollita e indicatissima  per la produzione di patate fritte, della purè, nelle minestre e minestroni come la tipica ola  piemontese (-minestrone di porri, patate e fagioli cotto, in vaso di coccio chiuso, nel forno dopo la cottura del pane) e di gnocchi. Ingrediente storico nella tipicissima e localissima Tourto Mato (Torta Matta). E’ la patata originale che ha dato vita all’antico e tradizionale piatto denominato: bodi en balo e aioli (patate cotte intere o mezzane, con la buccia, in coccio e accompagnate con salsa provenzale all’aglio).

La Piattellina, considerata la migliore per qualità è in fase di recupero, dal 2011, da parte dell’Associazione per la tutela, promozione valorizzazione dell’antica patata Piatlina e della patata Ciarda della Valle Grana, con sede in Monterosso Grana (Cn).

Con deliberazione della Giunta Regionale la Patata Piatlina della Valle Grana è stata orgogliosamente riconosciuta come P.A.T. Prodotto Agrotradizionale del Piemonte.

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La patata Ciarda originata dalla varietà Desirèe, negli anni ‘70 del secolo scorso era già coltivata sulle montagne della Valle Grana. Veniva autoriprodotta in azienda e scambiata fra le famiglie. Il suo nome deriva dal colore rosso della sua buccia e “ciarda” perché non si concede facilmente al palato (dal linguaggio montanaro piemontese, significa anche selvaggia, monella, dispettosa). Infatti, dopo la raccolta, ha bisogno di un periodo di tempo per maturare o “stagionare” per poi rilasciare tutta la sua particolare e inimitabile bontà, che perdurerà fino a primavera. Questa patata incontrò da subito il favore dei produttori perché ben si adatta al clima fresco e ai terreni leggeri tipici della montagna. E’ ottima: nella preparazione dei gnocchi (più digeribile perché vuole minor quantità di farina), fritta e arrostita. E’ la Regina dei tradizionali e locali gnocchi al Castelmagno: il Re dei formaggi.

Fonti: